Allestito all’interno della Cantina F.lli Zeni, il Museo del Vino è situato in località Costabella di Bardolino, sulla splendida collina antistante l’omonimo paese che si affaccia direttamente sul Lago di Garda. Dal 1991 questo museo, voluto e realizzato dal proprietario Gaetano Zeni, offre non solo una testimonianza della cultura vitivinicola cui la famiglia Zeni è legata da generazioni, ma anche un’affascinante viaggio nel mondo del vino e nella sua storia.
La presenza delle vite e l’uso del suo frutto nell’attuale territorio di produzione del vino Bardolino ha origine antichissima, com’è dimostrato dai ritrovamenti archeologici avvenuti nelle palafitte dell’età del bronzo. Risalgono all’epoca romana vari reperti riferiti all’uso del vino nei riti religiosi ed alla conservazione e al trasporto del vino (anfore) ritrovati in varie località del territorio del Bardolino. Si suppone possano risalire a tali periodi anche le prime coltivazioni della vite nell’area.
Il vino Bardolino si ottiene prevalentemente dalle uve di corvina veronese, con aggiunte di rondinella ed eventualmente altri vitigni minori. Ha un colore rosso rubino brillante. È delicatamente fruttato, con note di ciliegia, marasca, fragola, lampone, ribes e spezie (cannella, chiodo di garofano, pepe nero). È dotato di una grande bevibilità e di una straordinaria capacità di abbinamento al cibo.
Il canale, progettato dall’ingegnere Ferdinando Biffis fin dal 1921 e costruito tra gli anni ’30 e ’40, è stato inaugurato nel 1943 ed ha una lunghezza di quasi 47 km di cui 8,5 in galleria. Parte da Pilcante in comune di Ala dove preleva 135 metri cubi al secondo di acqua dell’Adige, prosegue con una pendenza minima sul fianco della Valdadige, passa in alcune gallerie e sul grandioso ponte-canale alla Sega di Cavaion, necessario per superare la valle del Tasso. Arriva quindi a Bussolengo, dove le acque con un salto di 40 metri producono energia pulita e rinnovabile e termina al Chievo con un’altra centrale e quindi restituisce all’Adige le sue acque. Le due centrali producono energia elettrica per 800.000 persone. Il canale Biffis è di estrema importanza per molti comuni dell’alta pianura e delle colline moreniche, perché le sue acque servono anche per l’irrigazione delle campagne.
Nasce presso il Passo Resia (Reschenpass) in Alto Adige e sfocia nel Mare Adriatico. Con la sua lunghezza di 410 km è il secondo fiume italiano. Attraversa le città di Trento e Verona e lungo gran parte del suo corso corre la pista ciclopista della Valle dell’Adige, una delle più lunghe in Italia.
E’ uno dei più grandi comuni della provincia di Verona. Posto a metà strada tra Verona e il Lago di Garda. Nel vitale centro si trovano numerosi negozi e bar.
Chievo è una frazione di Verona di circa 2500 abitanti, ubicata sulla riva del fiume Adige. Un tempo era un borgo isolato vicino alla città di Verona, oggi è diventato uno dei quartieri. Nonostante il notevole sviluppo urbanistico della città, il quartiere ha mantenuto una propria identità evitando la completa fusione con la periferia cittadina. In antichità era una zona ricca di pascoli e un importante centro agricolo in riva al Fiume Adige. Grazie al clima salubre e alla ricca flora, numerose famiglie nobili fecero costruire Ville nei pressi di Chievo, nelle quali soggiornarono anche gli imperatori d’Austria.
Oggi Chievo è famosa anche per la squadra di calcio, che dopo aver militato in campionati dilettantistici, è da alcuni anni una squadra di serie A.
Il ponte diga del Chievo è una diga con funzione anche di ponte pedonale. La struttura venne ideata nel 1920 per volontà dell’ingegnere Gaetano Rubinelli. La costruzione fu terminata nel 1923. Lo scopo della diga era principalmente quello di elevare il livello dell’acqua dell’Adige per aumentare l’immissione nel canale Camuzzoni adiacente alla diga, che qui inizia il suo corso. Il canale è poi fondamentale per l’alimentazione delle centrali idroelettriche e delle fabbriche poste in località Basso Acquar, zona industriale dell’epoca vicino al centro di Verona. La diga-ponte è costruita in 8 arcate, in cui nell’ultima, sulla destra, è presente una conca che consentiva la navigazione, molto importante all’epoca.
Il canale Camuzzoni è un canale artificiale, costruito alla fine del 1800 su progetto dell’ingegnere Enrico Carli, presso la città di Verona. Prende in nome da Giulio Camuzzoni, secondo sindaco della città e promotore della costruzione. È uno dei 3 canali veronesi insieme al Canale Milani e al Canale Biffis. Già a partire dal 1776 a Verona fu proposta la costruzione di un canale a sud dell’Adige, per far fronte al rischio continuo di innondazioni, ma i costi troppo alti per la realizzazione, impedirono la costruzione. Con l’arrivo della rivoluzione industriale e la richiesta di energia da parte delle nascenti industrie si iniziò la costruzione del canale, che termino nel 1885.
La città scaligera, nota come luogo della tragedia di “Romeo e Giulietta”, è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco per la sua struttura urbana e per la sua architettura: Verona è un chiaro esempio di città che si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti; rappresenta inoltre in modo eccezionale il concetto di città fortificata in più tappe determinanti della storia europea. Numerosissimi sono quindi i monumenti di ogni epoca da visitare.
Villa dei Cedri è una Villa Veneta storica costruita alla fine del Settecento e situata in un vasto Parco di 13 ettari con piante secolari, laghi e piscine termali.