Le Colline Moreniche si sono formate milioni e milioni di anni fa quando i ghiacciai si sono ritirati. Essi hanno lasciato delle grandi quantità di detriti di rocce, di sassi e ghiaia detti morene.
Le colline moreniche nell’immediato entroterra a sud del Garda, con altezze che oscillano dai 100 ai 250 metri sul livello del mare, si incuneano fra la Pianura Padana (Provincia di Mantova) a sud e il Lago di Garda a nord (Province di Brescia e Verona), formando un semicerchio che abbraccia la riva meridionale del Lago di Garda. Formatesi in seguito alle fasi di espansione e ritiro dei ghiacciai sono caratterizzate da macchie di bosco, lievi pendii alternati a pianori, laghetti e risorgive, vigneti e uliveti. Le colline moreniche risultano abitate fin dall’Era Neolitica e il territorio offre, innumerevoli proposte turistiche da quelle prettamente culturali (borghi medioevali, castelli, musei) e paesaggistiche (escursioni a piedi, a cavallo e in bicicletta) a quelle folcloristiche (rievocazioni storiche, sagre di paese, eventi musicali). Innumerevoli le attrattive culturali a partire dalle testimonianze storiche lasciate prima dagli Etruschi e dai Romani, successivamente in epoca rinascimentale dalla celebre famiglia dei Gonzaga che proprio qui nel fresco del dolce clima dei colli amava ritirarsi nonché testimonianze di eventi storici più recenti, quali le Battaglie risorgimentali.
Grazie alla sua particolare collocazione geografica di collegamento tra l’area alpina e la pianura padana, Peschiera ha giocato nel corso della storia un ruolo di rilevante importanza. Da sempre l’area è stata al centro di scambi e commerci. I primi insediamenti in questa zona sono datati intorno all’età del Bronzo, di cui rendono testimonianza alcuni siti palafitticoli e diversi reperti archeologici.
La città romana, dal nome di Arilica era situata nell’attuale centro storico. Plinio il Vecchio, riguardo alla città, descrive l’abbondanza del pescato complice l’uscita dell’acqua dal lago verso il fiume Mincio. Sembra che lo stemma comunale nasca proprio da queste condizioni favorevoli, due anguille d’argento con una stella d’oro. Le prima mura difensive risalgono all’alto medioevo. Nel 1815, al Congresso di Vienna, passò al Regno Lombardo-Veneto. Entro così a far parte del poderoso sistema difensivo del Quadrilatero. Fu conquistata dai piemontesi il 30 maggio 1848, ma passò all’Italia solo nel 1866 con il trattato di Praga, dopo la III guerra d’indipendenza.
Gardaland è uno dei più grandi parchi divertimenti d’Europa. Inaugurato il 19 luglio 1975 è adiacente al Lago di Garda pur non affacciandosi su di esso. L’intero complesso si estende su una superficie di 445.000 metri quadrati, mentre il solo parco tematico misura 200.000 metri quadrati. Al suo interno ospita attrazioni meccaniche e acquatiche ben tematizzate. Ogni anno è visitato da circa 3 milioni di persone.
Nel giugno del 2005 Gardaland è stato classificato al quinto posto dalla rivista Forbes nella classifica dei dieci parchi di divertimento del mondo con il miglior fatturato e secondo i dati del 2013 è l’ottavo parco europeo per numero di visitatori.
La presenza delle vite e l’uso del suo frutto nell’attuale territorio di produzione del vino Bardolino ha origine antichissima, com’è dimostrato dai ritrovamenti archeologici avvenuti nelle palafitte dell’età del bronzo. Risalgono all’epoca romana vari reperti riferiti all’uso del vino nei riti religiosi ed alla conservazione e al trasporto del vino (anfore) ritrovati in varie località del territorio del Bardolino. Si suppone possano risalire a tali periodi anche le prime coltivazioni della vite nell’area.
Il vino Bardolino si ottiene prevalentemente dalle uve di corvina veronese, con aggiunte di rondinella ed eventualmente altri vitigni minori. Ha un colore rosso rubino brillante. È delicatamente fruttato, con note di ciliegia, marasca, fragola, lampone, ribes e spezie (cannella, chiodo di garofano, pepe nero). È dotato di una grande bevibilità e di una straordinaria capacità di abbinamento al cibo.
Il vino Custoza prende nome dall’omonimo borgo, sede di due battaglie risorgimentali, nel territorio del comune di Sommacampagna. L’area di produzione del vino Custoza, non particolarmente ampia per estensione, occupa gran parte del settore meridionale della fascia di colline moreniche che si sviluppano tra le vicinanze della città di Verona e il lago di Garda. I principali vitigni dell’area del Custoza, identificabili come autoctoni, sono la garganega, il trebbianello (un biotipo locale del tocai friulano) e la Bianca Fernanda. Le caratteristiche essenziali del Custoza sono costituite dalla freschezza, dalla leggera aromaticità, dalla considerevole bevibilità e abbinabilità. Il vino, soprattutto quando proveniente da particolari selezioni effettuate nei vigneti, mostra anche buone capacità di affinamento nel tempo.
Il Custoza è considerato sia un eccellente vino bianco da aperitivo, sia un fedele compagno della tavola, grazie alla sua spiccata abbinabilità, soprattutto con piatti a base di pesce d’acqua dolce che di mare
Palazzolo è un piccolo borgo di 2.912 abitanti posto in cima ad una collina tra Sona e Bussolengo. Sul suo belvedere, in cima alla collina, il 30 aprile 1848 era presente il re d’Italia Carlo Alberto, che da lì osservò la battaglia di Pastrengo. Ancora oggi, a ricordo della sua presenza, su una casa in cima alla collina è presente un’iscrizione.
Palazzolo è nota anche per la sua vecchia pieve di Santa Giustina, circondata da un rustico cimitero, un importante monumento dell’architettura romanica veronese, studiato nei secoli da numerosi architetti.
La pieve ha la particolarità di avere due absidi quasi uguali e decorate da lesene, nonostante la chiesetta sia ad una sola navata. Il goffo campanile risale probabilmente all’XI secolo. L’interno della chiesa era stato affrescato nel XIII secolo, infatti dall’intonaco traspaiono le figure di alcuni santi con vesti bizantine.
Il comune di Sona si trova a metà strada tra Verona ed il lago di Garda. Nelle colline della zona sono rimaste testimonianze di epoca preistorica, in particolare sono stati scoperti nel 1874 testimonianze del neolitico vicino a S. Giorgio in Salici: durante alcuni scavi sono stati rinvenuti oggetti in bronzo, strumenti di selce e alcune ceramiche. Particolarmente interessanti furono il rinvenimento di un’ascia tipo Moehlin, un pugnale tipo Peschiera e soprattutto una tazza carenata tipo Fiorano databile intorno al V millennio a.C. In epoca romana la collina diventò una zona fortificata, utilizzata per il controllo della via Gallica. Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente Sona passò sotto il dominio dei Longobardi ed aggregata amministrativamente alla iudiciaria Gardensis.
Nel XIV secolo passò sotto la protezione della signoria scaligera, che provvide a fortificarla, data la sua importanza come via d’accesso per il Ducato di Milano. Nel XV secolo Sona, insieme a Verona, divenne parte della Repubblica di Venezia. In questo periodo la proprietà della terra venne riorganizzata, passando per lo più sotto la proprietà di ricchi mercanti veneziani, che fecero recintare e canalizzare vaste zone (e che furono quindi messe a coltivazione).
Nel XIX secolo il territorio divenne teatro più volte delle guerre d’indipendenza, in particolare con le sanguinose battaglie di Custoza, poco lontana da Sona.
Il kiwi è un frutto originario della Cina di cui si è avuta notizia dalla metà del XIX secolo; importato in Italia nel 1973 ha avuto un grande successo tanto che, in pochi anni, la sua coltivazione si è estesa a tal punto da far divenire l’Italia il primo produttore mondiale. Il Veneto è uno dei principali produttori di questo frutto e la zona del Lago di Garda, grazie alla mitezza del clima, si è dimostrata particolarmente vocata perché la pianta ha trovato delle condizioni climatiche ideali, fornendo un prodotto di tipica caratterizzazione organolettica.
La pesca è un frutto originario della Cina, dove è considerato simbolo di immortalità. Dal lontano oriente giunge in Persia, paese da cui deriva anche il nome scientifico del frutto Prunus persica, e da lì si diffonde poi in tutto il bacino del Mediterraneo grazie alle conquiste di Alessandro Magno. La pesca è il frutto estivo per eccellenza grazie alle sue caratteristiche organolettiche, alla succosità e alle proprietà dissetanti. La pesca di Verona infatti è coltivata nell’area veronese fin dall’epoca romana, dal 1500 anche in modo specifico fino alle rive del Lago di Garda. La zona di produzione della “Pesca di Verona” IGP è limitata alla provincia di Verona.
Nei pressi di Sommacampagna sono stati trovati in loc. Palù reperti dell’età della pietra e i pali di sostegno di alcune palafitte. Numerosi sono anche i reperti di epoca romana (il paese si chiamava Summa Campanea) i più rilevanti sono tuttora osservabili presso l’antica pieve di Sant’Andrea al Cimitero e di San Pietro, luoghi ove sorgevano templi pagani. Nel medioevo il centro storico sorgeva nei pressi della pieve di Sant’Andrea e successivamente si è sviluppato in direzione di Verona, sino al colle ove ora sorge la Chiesetta di San Rocco e il relativo campanile. Numerosi gli eventi storici occorsi sul territorio comunale. Sicuramente i più significativi e ricordati sono le due battaglie risorgimentali combattute rispettivamente nella prima (1848) e nella terza (1866) guerra per l’indipendenza dell’Italia, sulle colline moreniche della frazione Custoza.
Salionze deve il suo nome a San Leone Magno o San Leontio. Pare infatti che nelle vicinanze della frazione, sulle rive del fiume Mincio, sia avvenuto l’incontro tra Attila, re degli Unni, e lo stesso pontefice. A seguito dell’incontro, Attila cessò le sue scorrerie nel nord Italia e fece ritorno nell’attuale Ungheria. Ogni anno, a luglio, ha luogo una rievocazione storica dell’incontro tra il papa e il re degli Unni.
Il fiume Mincio è l’unico emissario del Lago di Garda. Scorre per 75 km prima di immettersi nel fiume Po e da qui nel Mare Adriatico. Dal 1984 si è costituito il Parco del Mincio, come area naturale protetta. La parte iniziale, detta anche Parco dell’Alto Mincio e si estende da Peschiera del Garda fino a Goito. In questo tratto il fiume attraversa e incide l’anfiteatro morenico del Garda e i terrazzi ghiaiosi dell’alta pianura.
Nel 1960 entra in funzione lo sbarramento di Salionze sul Mincio: questa diga consente di regolare la portata del fiume ed il livello del Lago, che cessa pertanto di essere un bacino con regolazione naturale del livello.
Fortilizio romano, castello e rocca scaligera, fortezza bastionata della Repubblica Veneta nel Cinquecento; fortezza napoleonica, piazzaforte asburgica del leggendario Quadrilatero.
In poche città, come a Peschiera, sono presenti le epoche fondamentali della fortificazione. La parte più importante delle mura furono erette a partire dal 1549 su progetto di Guidobaldo della Rovere. La costruzione della città murata di Peschiera circondata dalle acque ha modificato il percorso naturale del fiume: per permettere la difesa della città, infatti, sono stati costruiti tre rami di uscita dal lago che si riuniscono poi a sud dell’abitato. La repubblica veneziana, e in seguito il Regno Lombardo-Veneto e gli austriaci rinforzarono gradualmente le fortificazioni della cittadella.